Il jazz è senz’altro uno dei fenomeni musicali e umani più interessanti sviluppatisi nel secolo scorso, il quale ha avuto un’evoluzione talmente rapida e continua da non avere uguali, sia per stili (Dixieland, Swing, Bebop, Hard Bop, etc.), sia per il repertorio (blues, canzoni tratte dai vari musical, i cosiddetti standards, fino ad arrivare anche a composizioni originali dei vari musicisti).
Il jazz è una musica magica, imprevedibile e per questo sorprendente. Musica diretta, sanguigna, sensuale, pervasiva. È una musica che sa stregare chi la ascolta. In questo quadro, il mezzo dell’improvvisazione è l’espediente perfetto per permettere al musicista di esprimersi al meglio parlando, attraverso le note, al cuore di chi lo sta ascoltando. Si tratta dell’arte di materializzare istantaneamente il proprio pensiero musicale, arrivando anche a creare una nuova composizione al momento.
Il pianoforte ha preso parte in maniera significativa nello sviluppo di questa musica: grandi maestri come Bill Evans, Herbie Hancock, Chick Corea, McCoy Tyner, Oscar Peterson, Art Tatum, Bud Powell, Thelonious Monk e Brad Mehldau, solo per citarne alcuni, sono stati e sono tuttora punti di riferimento.